Creazione di immagini personali
Scattare ritratti non è un compito facile. È come interpretare la natura umana in abiti formali.
È un lavoro che non si limita ad inquadrare il soggetto e chiedere un sorriso, tutt’altro. La ritrattistica ha radici profonde nella cultura e ha a che fare con relazioni, estetica, arte, storia, autostima, linguaggio del corpo, fiducia, pittura, ritocco, coaching dei modelli e, naturalmente, simbolismo. Nella ritrattistica professionale non miriamo solo a scattare una foto, ma piuttosto a creare un’immagine personale. Anche se può sembrare banale, l’obiettivo è quello di suscitare una reazione nel pubblico catturando un’emozione nei soggetti.
La fotografia di ritratto è sempre risultato di una relazione. Sia essa molto profonda o “leggera” e amichevole, molto breve nel tempo o anche duratura come un’amicizia: una relazione si crea, sempre. Il rapporto che si instaura con il fotografo è sempre diverso e può anche non essere cruciale per il risultato in quanto non tutti i soggetti hanno la stessa attitudine.
Come fotografo, lavoro interpretando la persona davanti all’obiettivo attraverso la mia illuminazione . Realizzo la loro immagine interpretando il loro aspetto combinandolo con chi sono veramente.
È il genere fotografico più intrigante e di certo non il più semplice.
Tenendo lo specchio
Scegliendo una metafora, il fotografo regge uno specchio davanti ai suoi soggetti . A seconda dell’atteggiamento della persona, e anche in base a ciò che il fotografo dice nonchè al modo in cui sostiene lo specchio, si possono influenzare le cose al punto che la persona nell’immagine appare elegante, felice, sicura di sé e così via. Allo stesso modo, l’illuminazione, l’inquadratura, il background, il fotoritocco hanno un’influenza significativa su come viene percepito il soggetto. Il ritratto è un’opera che sovrappone lingue diverse e più tutti gli elementi sono coerenti, più efficace sarà l’immagine finale.
Interpretare te stesso
Il fotografo ha lo scopo di creare un’immagine e di aiutare il soggetto nell’importante lavoro di interpretazione di se stesso . Attori mediocri “fingono” di provare una determinata emozione, mentre i grandi attori fanno la differenza perché si conoscono così bene da essere in grado di indurre davvero le proprie emozioni rendendole autentiche. Le emozioni sono percepite dagli spettatori attraverso sottili piccoli cambiamenti nelle espressioni facciali e piccoli gesti molto difficili da controllare.